L’endometriosi è una condizione patologica caratterizzata dalla presenza di endometrio in sede anomala. Vista la complessità di questa patologia, purtroppo si arriva ad una diagnosi vera e propria in ritardo: si stima che ci sia un ritardo diagnostico che va dai 7 ai 10 anni in alcuni casi.
Spesso è associata a patologie come: fibromialgia, tiroidite, celiachia, cefalea, depressione, etc.
Ad oggi l’approccio più indicato è quello di un lavoro multidisciplinare: ginecologo, osteopata, ostetrica, psicologo, fisioterapista, agopuntore, dietista, tutti collaborano per sostenere la salute della giovane donna.
All’interno di questa multidisciplinarietà l’osteopatia riveste un ruolo determinante.
Partendo dalle basi di un buon trattamento osteopatico (in cui si cercano le origini del sintomo), si risale all’innesco della cosiddetta “catena di lesione osteopatica”.
L’osteopatia considera la persona nella sua globalità: per questo un osteopata esperto in ambito ginecologico saprà certamente mettere in relazione le varie disfunzioni presenti rispetto al dolore riferito.
ESPERIENZA DI ANNI DI LAVORO IN AMBITO GINECOLOGICO:
Le donne affette da dolore pelvico cronico sono persone con grossa sofferenza fisica ed emotiva.
Spesso sono state sminuite e ridicolizzate rispetto al dolore comunicato.
Nell’approccio alla giovane paziente, ritrovo molta similitudine dell’approccio al neonato.
Ci vuole molta accoglienza e capacità di assenza di giudizio.
Solo dopo un’attenta anamnesi e valutazione globale, inizia il trattamento osteopatico.
In presenza di dismenorrea primaria o secondaria (es: endometriosi, esiti post-chirurgici, fibromi, etc.), la prima cosa che faccio fare è un’autopalpazione addomino-pelvica per capire le sedi di dolore e spasmo in quel preciso istante ed eventuali correlazioni.
È l’esperienza più importante perché cosi facendo la donna si mette in connessione col suo corpo.
L’obiettivo è individuare la causa di un dolore cosi intenso.
Spesso l’ipertono e lo spasmo delle sedi interessate è dovuta a blocchi specifici: ad esempio il passaggio dorso-lombare, il passaggio sacro-iliaco, il tratto lombare medio.
Al riequilibrio di queste zone corrisponde sempre un rilasciamento ed un abbassamento del dolore addomino-pelvico.
La scoperta di questa possibilità per la donna ha un qualcosa di incredibile e di emozionante.
E’ un feedback meraviglioso che determina un’apertura al potenziale di salute.